UILDM “Una Canzone Per La Ricerca”
La pandemia ha causato molti problemi. Ha sospeso progetti, costretto a cambiare modo di comunicare, ma non ha bloccato l’energia e le iniziative di chi vuole trasformare i sogni in realtà. Manuele Maestri, musicista professionista laureato al conservatorio di Rovigo e di Trento, durante il periodo di inattività forzata dei mesi scorsi ha deciso di accendere una luce sul mondo della disabilità:
“Mi sono detto: in un momento così buio, perché non rendere la musica ancora una volta strumento per migliorare la vita degli altri? Da qui è nata l’idea del concorso ‘Una canzone per la ricerca’ “.
Maestri conosce bene il potere inclusivo della musica e lo mette in pratica. Con il progetto “Musica senza confini” ha collaborato con le Sezioni UILDM di Bolzano e di Padova: si tratta di un metodo che, grazie a strumenti musicali accessibili, consente di studiare un percorso basato sulle caratteristiche della persona con l’obiettivo di far esprimere al meglio le sue possibilità. Grazie a questo metodo, anche chi ha una disabilità grave come una distrofia può provare sulla propria pelle l’esperienza di fare musica, ma soprattutto di viverla insieme ad altre persone. Il progetto infatti prevede la formazione di una vera e propria band: produzione musicale inclusiva, così la definisce lo stesso Maestri.
Il concorso “Una canzone per la ricerca”, nato in collaborazione con Fondazione Telethon e con il patrocinio dell’associazione “International day of people with disabilities”, ha l’obiettivo di produrre una canzone che possa rappresentare il mondo della disabilità.